I tortellini di bollito di Lara e Charlie

Per questo ultimo giorno di festa abbiamo conservato una ricetta speciale, in grado di riassumere perfettamente il senso della campagna ‘Cooking is an Act of Love’. Ce lo spiega la nostra presidentessa Lara Gilmore mentre prepara un piatto di tortellini con il figlio Charlie.

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“Nostro figlio Charlie ha una rara sindrome genetica. Nonostante le sue sfide, è diventato un esperto nel realizzare la pasta fresca insieme a un gruppo di giovani adulti con bisogni speciali. Il Tortellante riunisce persone di diverse età e abilità attorno allo stesso tavolo per portare avanti la tradizione modenese della pasta fresca. Ci siamo resi conto che maggiore è la diversità attorno al tavolo, maggiore sarà l’amore (e, di conseguenza, i tortellini che verranno prodotti). Cucinare è un gesto d’amore.”

Lara Gilmore
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Ciascuno di noi ha qualcosa di speciale, un’attitudine che ci mette in relazione con la comunità in cui viviamo. Alcuni talenti sono più espliciti di altri – basti pensare ad uno chef o ad un musicista, che mette le proprie doti a disposizione di tutti – altri, nonostante siano più difficili da individuare, sono in grado di dare i risultati più sorprendenti. 

Il cibo, da sempre potente strumento di connessioni umane, è in grado di fare il resto. Ci sono migliaia di storie nate attorno ad un fuoco e migliaia di tradizioni tramandate di generazione in generazione attorno ad uno stesso tagliere. Il cibo come motore di unione e, insieme, di trasformazione, di cambiamento.

Cucinare è, quindi, un gesto d’amore perché in grado di rendere visibile l’invisibile. In che modo? L’esempio migliore ci arriva dalla nostra presidentessa, Lara Gilmore, che parla del ‘Tortellante’, progetto che ha fatto dell’inclusione sociale attraverso la preparazione del cibo il suo tratto identitario. 

Nato nel 2016 come laboratorio extra-scolastico per offrire ad adulti e giovani ragazzi affetti da autismo la possibilità di migliorare la propria autonomia attraverso la preparazione e produzione di pasta fresca, è diventato oggi molto di più. Grazie al supporto di volontari, amici, nonni e familiari, a questi ragazzi viene data la possibilità di far parte di un laboratorio che si occupa della produzione di pasta fresca. 

A loro, quindi, viene dato il compito di realizzare un proprio prodotto da vendere poi al pubblico, un incarico che richiede quindi responsabilità. Oltre a questo, hanno l’importante compito di portare avanti le tradizioni modenesi nella loro autenticità.

Il Tortellante è oggi un laboratorio terapeutico in grado di portare alla luce e dare valore alle caratteristiche dei partecipanti, che diventano vero e proprio punto di forza. La cura e l’attenzione che tendono al perfezionismo, il rigore con cui la pasta viene disposta in file ordinate, la ripetizione di un gesto con lo stesso grado di attenzione fanno sì che i tortellini realizzati da questi ragazzi rappresentino un vero e proprio gesto di amore. 

Avendo la possibilità di esprimere la propria individualità e autonomia, questi ragazzi non solo hanno potenziato la propria autostima, ma hanno incrementato anche altri aspetti, quale ad esempio lavorare in team, il rispetto delle regole, la gestione dei tempi di attesa, il ruolo attivo nella società, con gli onori e oneri che ciò comporta. 

Per questo motivo Lara e il figlio Charlie condividono la loro ricetta dei tortellini in brodo realizzati con gli avanzi del bollito dalle feste, in cui alla passione per la cucina si unisce un senso di responsabilità più profondo. Un piatto che, oltre ad evocare il calore delle tradizioni, è diventato una sorta di status symbol. 

È con quello stesso entusiasmo e senso di curiosità che Charlie e Lara ci invitano ad aprire il frigorifero per realizzarne una personale versione.

“Il Tortellante è molto di più di un’attività extra scolastica o di un lavoro; è una vera e propria famiglia nella quale ci si prende cura gli uni degli altri.”

Charlie
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Se quando avrete finito di realizzare questo piatto vi sentirete come Charlie quando torna a casa la sera con in mano un vassoio colmo di tortellini – fiero del proprio lavoro, consapevole delle proprie abilità e desideroso di condividerlo con le persone a lui vicine – allora capirete perché ‘Cucinare è un gesto di amore’. 

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Tortellini di bollito

INGREDIENTI

Per la sfoglia

  •     500gr farina
  •     5 uova intere 

Per il ripieno (ritagli del bollito di natale)

  • 300 g di Parmigiano Reggiano 24 mesi biologico di pianura
  • 200 g di prosciutto di Modena 24 mesi
  • 100 g di cappone
  • 100 g di lingua
  • 100 g di guancia
  • 100 g di biancostato
  • 50 g di midollo e q.b. d’olio extra vergine di oliva. 
  • 1 l brodo

 

Preparare la sfoglia dei tortellini. Setacciate la farina e disponetela a fontana su una spianatoia e unitevi al centro le uova. Lavorate l’impasto con forza per almeno 15 minuti fino a renderlo liscio e omogeneo. Copritelo poi con un canovaccio e lasciatelo riposare per una mezz’oretta.

Fare il ripieno. Sminuzzate poi cappone, lingua, guancia e biancostato e scottateli in una casseruola con un filo di olio extra vergine di oliva. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare. Aggiungete il prosciutto in dadolata e il midollo. Passate il tutto al tritacarne un paio di volte e aggiungete anche il Parmigiano. Amalgamate bene e riponete in frigorifero.

Stendere la pasta. A questo punto, stendete la pasta in modo uniforme e tiratela con il mattarello cercando di rendere la sfoglia il più sottile possibile, circa 1,5 mm. Ricavare dalla sfoglia tanti quadrati di 3,5 cm per lato e inserite nel centro un cucchiaino di ripieno. Chiudete con la metà e ricavate la forma del tortellino.

Fare il brodo. Coprite tutte le carni con dieci litri d’acqua fredda in una pentola abbastanza capiente da contenere tutto. Risciacquate le verdure e aggiungetele alla pentola insieme alle erbe aromatiche, al pepe e al sale. Aggiungete le croste di Parmigiano, portate a bollore e cuocete a fuoco lento per 5 ore. Passate il brodo al colino cinese.

Completare il piatto. Cuocete i tortellini per pochi minuti in un litro di brodo bollente e servite.