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La Chef Valeria Mosca, forager e Lavazza brand ambassador, è entrata nelle cucine del Refettorio Ambrosiano e ci ha ricordato perchè cucinare è un gesto di amore.
Credits: We Are Social
Dalla ricerca e raccolta delle materie prime al rispetto per la natura che ci circonda, tutto ruota attorno al senso di responsabilità e rispetto nei confronti del nostro pianeta. E’ questo lo scopo della collaborazione tra Lavazza e Food for Soul: promuovere l’impegno sociale e creare consapevolezza intorno ai temi della sostenibilità alimentare e dell’inclusione sociale. Sposando a pieno i principi sia di Caritas che di Food for Soul, la giovane chef ha cucinato un menu zero sprechi per gli ospiti del progetto, invitandoci a recuperare il rapporto con l’ambiente che ci circonda e ad accrescere il nostro senso di responsabilità.
“I valori che condivido con i Refettori della Caritas Ambrosiana sono molti, io sono una forager e lavoro quotidianamente sulle tematiche della sostenibilità alimentare e della cooperazione con l’ambiente, ma lavoro anche per stimolare un cambiamento riguardo il modello economico lineare che si basa su uno schema di produzione, consumo ed eliminazione. Al Refettorio quello che si fa quotidianamente è evitare che questo schema sia così breve, cioè che si arrivi ad usare la materia in un modo più cosciente e fino alla fine del suo ciclo vitale, ed è quello su cui io lavoro quotidianamente.
Lo spreco alimentare nella mia cucina non esiste, io lavoro prevalentemente con le materie vegetali o, alle volte, anche animali che riesco a trovare in natura. Un forager entra sempre in natura sempre come un ospite, con estrema attenzione e con estrema coscienza, quindi raccoglie solo quello di cui ha effettivamente bisogno, e questa è una legge, una regola.
Valeria Mosca
Un forager è una persona che va in ambienti incontaminati a raccogliere quello che la natura ci può offrire. Oggi utilizzo la gastronomia e a volte la miscelazione solo come veicoli, mi interessa cucinare per parlare una lingua più semplice, per riuscire a raccontare alle persone le tematiche sulle quali lavoro che sono la sostenibilità alimentare e la cooperazione con l’ambiente in maniera più semplice, e cosa c’è più semplice che mangiarci qualcosa? Quindi ho deciso di iniziare a cucinare il cibo selvatico per parlare di questo, per parlare di una sinergia possibilmente ritrovata tra uomo e ambiente naturale.
“Il consiglio che mi sento di dare oggi a qualsiasi persona che voglia avvicinarsi a una coscienza maggiore nei confronti di queste tematiche è quello di aprire gli occhi, ascoltare e osservare per ritrovare un po questo rapporto, questa sinergia persa. In questo modo tutto verrà da se, perchè solo in quel momento la nostra attenzione diventerà massima, più profonda, e il nostro senso di responsabilità crescerà sempre di più, portandoci a fare scelte diverse.”