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Tra febbraio e aprile, un gruppo di studenti dell’Università Bocconi ha preso parte in un’esperienza di volontariato presso il Refettorio Ambrosiano di Milano, un progetto nato nel 2015 al fine di combattere lo spreco alimentare attraverso l’inclusione sociale.
Gli studenti provenivano principalmente dalla Bocconi Students Food Association (Bfood), un’organizzazione che si occupa di avvicinare studenti universitari alla food industry attraverso l’organizzazione di eventi gastronomici, conferenze e la pubblicazione di articoli di informazione. Nonostante il forte interesse per il cibo e la sostenibilità, i ragazzi di Bfood sentivano che a questo percorso gastronomico mancava un’esperienza che li aiutasse, attraverso il cibo, a migliorare concretamente la propria comunità. Da qui l’idea, insieme ad un altro gruppo di studenti della Bocconi, gli Students for Humanity, di contattare Food for Soul e la Caritas Ambrosiana per partecipare ad un’esperienza di volontariato presso il Refettorio Ambrosiano di Milano. Nei tre mesi di volontariato gli studenti hanno servito pasti e aiutato nella preparazione della sala. Nonostante più della metà di loro avesse già avuto esperienze di volontariato, durante i turni di servizio al Refettorio qualcosa ha cambiato le prospettive degli studenti. I sorrisi sinceri degli ospiti, le risate in compagnia e la condivisione di racconti e storie di vita, hanno fatto riflettere molto i giovani volontari.
A fine percorso è stato chiesto agli studenti di descrivere con una singola parola ciò che avevano provato; “Emozionate”, “Umana” e “Stimolante” sono state le parole che maggiormente rispecchiavano l’esperienza vissuta. Molti di loro a fine turno si sono sentiti appagati grazie alla compagnia e all’ambiente piacevole e rassicurante che i responsabili del progetto sono riusciti a creare. La condivisione di storie di vita con gli ospiti e la consapevolezza di aver contribuito, anche in minima parte, a fare la differenza, sono stati motivo di crescita e arricchimento. Il percorso dei ragazzi presso il Refettorio Ambrosiano dimostra, ancora una volta, che il cibo può essere un valido strumento di inclusione sociale e che spesso, grazie alla condivisione di un pasto, si riescono ad abbattere muri e barriere migliorando i rapporti umani e creando comunità più inclusive.
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