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Credits: Vassili Feodoroff
È sabato e i corridoi della cripta sotto la Chiesa della Madeleine a Parigi sono insolitamente affollati. Oggi il Refugee Food Festival farà tappa al Refettorio Paris che, per la prima volta dall’inaugurazione, aprirà le porte al pubblico per accogliere lo chef siriano Mohammad Elkhaldy, affiancato dallo chef del Refettorio, Maxime.
Per il terzo anno di fila, l’iniziativa fondata dall’associazione Food Sweet Food con il sostegno dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNCHR), riesce a coinvolgere centinaia di ristoranti, in 14 diverse località del mondo, e convincerli ad aprire le proprie cucine a chef rifugiati, contribuendo a creare inclusione e permettendo al pubblico di scoprire nuovi sapori.
Il menù di stasera, tutto siriano, comprende: amuse-bouche, antipasto, piatto principale e dessert – il tutto preparato con ingredienti provenienti da eccedenze alimentari.
Prima della guerra in Siria, Mohammad era proprietario di diversi ristoranti e partecipava regolarmente a trasmissioni televisive in Siria e negli Emirati Arabi. Nel 2011, allo scoppio del conflitto, Mohammad è stato costretto a lasciare la Siria con la sua famiglia. Dopo un lungo viaggio in barca, lo chef siriano è arrivato in Italia per poi trasferirsi a Parigi.
In quanto volontari, è un’esperienza unica per noi poter far parte del suo percorso, condividere questa serata con lui e ascoltare la storia che racconta attraverso i suoi piatti.
Alle 20.30, c’è già una lunga fila fuori dal Refettorio: sono attese più di 120 persone. All’interno, prepariamo gli ultimi dettagli accompagnati dal ritmo della musica siriana scelta dallo chef.
Accogliamo gli invitati con un succo di datteri fatto in casa e un amuse-bouche di hummus e fegatini di pollo, seguiti da batata haraa, una ricetta siriana a base di patate speziate, e un magret de canard con molokha e coriandolo come piatto principale.
Per il gran finale, lo chef ha preparato uno splendido dolce e ci tiene a spiegare: “Quando la storia della vita è racchiusa in un piatto, allora quella è una storia di libertà”.
Il nido rappresenta la casa e l’uccello la libertà.
Credits: Vassili Feodoroff
Il Refugee Food Festival è stato un successo, lo capiamo dai sorrisi sul volto degli invitati e dall’atmosfera gioiosa che si respira. Sul finire della serata, l’intero team composto da volontari, chef e organizzatori ringrazia gli ospiti e veniamo accolti da grandi applausi. Ma la soddisfazione più grande è vedere il sorriso e la soddisfazione dipinta sul volto dello chef.
Siamo volontarie regolari del Refettorio dal giorno della sua apertura, ciascuna con un ruolo diverso, ed è stato splendido poter mostrare a un pubblico diverso ciò che il Refettorio fa tutti i giorni: nutrire il corpo e l’anima.
Giorgia, Fanny & Nora
Credits: Vassili Feodoroff
Credits: Vassili Feodoroff
Credits: Vassili Feodoroff
Credits: Vassili Feodoroff
Credits: Vassili Feodoroff
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