L’unione fa la forza al Refettorio Made in Cloister

Tanti chef, un'unica grande famiglia. Il Refettorio Made in Cloister è un posto speciale, dove i migliori chef del territorio uniscono le proprie forze per prendersi cura della comunità di Porta Capuana.

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Ognuno di noi può fare la differenza come individuo, ma insieme siamo più forti.

Ed è esattamente questo che succede all’interno del chiosco della Fondazione Made in Cloister, dove ogni lunedì i migliori chef del territorio si ritrovano per lavorare fianco a fianco e per offrire il meglio della tradizione napoletana agli individui più vulnerabili della propria comunità.

A raccontarcelo è Gianluca del Vecchio, che ogni settimana si unisce alla squadra in cucina supportando l’intera linea di produzione dei pasti da asporto indirizzati agli ospiti del progetto.

 

Nome: Gianluca
Cognome: Del Vecchio
Età: 43
Ruolo all’interno del Refettorio Made in Cloister: aiuto in cucina

 

In che modo supporti il Refettorio Made in Cloister? Qual è l’aspetto che ti piace di più di questa collaborazione?
Ogni lunedì aiuto in cucina supportando lo staff dove c’è più bisogno: affianco gli chef, aiuto nel lavaggio e nel confezionamento dei pasti da asporto e la mattina recupero il pane che ci viene donato – sia fresco che raffermo – come eccedenza del giorno prima.

Molti chef del territorio donano il proprio tempo e le proprie energie a favore del progetto. In che modo questo beneficia i membri della comunità di Porta Capuana?
Gli ospiti sono molto incuriositi e affascinati dagli chef del territorio che vengono a cucinare tutti i lunedì. Anzi, spesso sono gli ospiti stessi a chiedere come si chiamano o in che ristorante lavorano.

Cosa differenzia il Refettorio dalle altre mense presenti sul territorio?Quello che lo differenzia è il valore aggiunto dato dalla partecipazione di questi professionisti, che ogni lunedì preparano pasti straordinari partendo da eccedenze alimentari e che, attraverso il cibo, trasmettono cura e amore. 

Diciamo sempre che ‘cucinare è un gesto d’amore’. Pensi sia vero? In che modo i pasti preparati all’interno delle cucine del Refettorio riflettono questo amore?
Lo è senza ombra di dubbio. Perchè il cibo non solo viene trasformato in pasti nutrienti e curati, ma diventa anche un veicolo di comunicazione attraverso il quale gli chef raccontano le proprie storie, si emozionano, parlano delle proprie famiglie e dei tanti sacrifici fatti per arrivare dove sono oggi.
Poi c’è il momento della distribuzione dei pasti, quando gli occhi degli chef si incontrano con quelli degli ospiti – è questo il momento più commovente di tutti.