Nuove generazioni all’opera

Renato, studente sedicenne di Napoli, è solo uno dei tanti ragazzi che ogni giorno chiedono di prendere parte al servizio del Refettorio Made in Cloister. In un'intervista esclusiva, Renato ci racconta cosa significa per lui aiutare.

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Sono sempre di più i ragazzi che chiedono di prendere parte al servizio di uno dei nostri Refettori, e oltre a quelli che si stanno formando per diventare dei veri e propri chef, ce ne sono moltissimi spinti dal senso di responsabilità e comunità che offrono il loro aiuto in varie forme. Aiutare a recuperare le eccedenze alimentari, confezionare pasti per gli ospiti o servire al tavolo: sono tantissimi i modi in cui queste giovani generazioni di Changemakers possono dare il loro contributo ai team dei Refettori dimostrando di avere a cuore il benessere della propria comunità.

Renato, giovane studente sedicenne residente a Napoli, ci ha raccontato cosa ha significato per lui l’esperienza svolta al Refettorio Made in Cloister.

Nome: Renato
Cognome: Russo
Età: 16
Occupazione: Studente
Ricetta preferita: Pasta alla carbonara

 

  1. Da quanto tempo fai il volontario per il Refettorio Made in Cloister e in cosa consiste il tuo ruolo?
    Partecipo come volontariato al progetto dal 2021 e ricopro il ruolo di aiuto Chef.
  2. Qual è l’aspetto che ti ha colpito di più di questo progetto?
    Ce ne sono tanti, ma quello che mi ha colpito di più è il fatto che con prodotti alimentari che in genere vengono sprecati e buttati si possono preparare piatti squisiti in grado di nutrire le persone più bisognose della comunità. Molte volte si tratta di preparazioni semplici a cui noi generalmente non pensiamo, ma possono davvero fare la differenza per queste persone.
  3. In che modo i giovani e le nuove generazioni possono supportare la propria comunità?
    Partecipando a progetti per il sociale e per l’ambiente e offrendo il loro tempo a favore delle persone più bisognose.
  4. Diciamo sempre che bisogna ridurre gli sprechi alimentari. Ma come si fa a cucinare con le eccedenze? Hai imparato qualche trucchetto durante la tua esperienza?
    Ho visto molti chef all’opera e ho imparato che le eccedenze alimentari si possono riutilizzare grazie a preparazioni nuove e innovative oppure con tecniche di conservazione come l’abbattimento e la congelazione.
  5. Quali sono gli insegnamenti più importanti che hai imparato? Qual è la cosa che ti ha colpito di più? Se vuoi raccontaci un aneddoto…
    All’interno di un progetto del genere si impara davvero tanto: a lavorare in squadra, ad essere flessibili aiutando dove ce n’è più bisogno e, soprattutto, ho imparato la disciplina e l’organizzazione nel gestire i tempi in cucina.