Cambiare le regole del gioco

All’inizio di questa settimana Food for Soul è stata accolta sul palco del Parabere Forum, a Oslo, per parlare del processo di crescita e apprendimento dell’organizzazione e dell’evoluzione del modello di Refettorio. Quello che abbiamo portato a casa è un bagaglio pieno di storie interessanti che dimostrano come sia possibile trasformare semplici idee in cambiamenti tangibili.

WhatsApp Image 2019-03-07 at 11.06.39

Credits: Food for Soul

Con un passato da artista e un’insuperabile determinazione nel voler rendere il mondo un luogo più inclusivo, Ragnhild Slettner ha visto del potenziale in quella che la maggior parte della persone considerava una crisi. “La crisi dei rifugiati per me è stata una sfida,” ha dichiarato la scorsa domenica di fronte a un’audience di 400 persone al Parabere Forum a Oslo. “Nessuno ha mai chiesto loro cosa volessero fare o quali fossero i loro sogni prima di essere costretti a fuggire dal proprio paese. Volevo cambiare questa situazione, dare loro la possibilità di lavorare e di iniziare una nuova vita in Norvegia.” Grazie ai suoi sforzi, Ragnhild è riuscita ad aprire l’Aleppo Bahebek con un gruppo di rifugiati siriani, un banco alimentare nel cuore di Oslo che vende autentico cibo siriano preparato con ingredienti biologici norvegesi. Inutile dire che l’esperimento è stato un successo e due anni dopo Ragnhild ha deciso di replicare l’impresa con un gruppo di donne eritree, dando loro la possibilità di tornare ad essere indipendenti.

La presentazione di Ragnhild è solo una delle tante esperienze condivise lo scorso fine settimana sul palco del Teatro Nazionale di Oslo, dove si è svolto il Parabere Forum. Giunto alla sua quinta edizione, l’evento – durato due giorni – riunisce leader nel campo della gastronomia, dell’alimentazione e della nutrizione con l’intento di creare una rete globale in grado di rafforzare l’influenza delle donne nel settore gastronomico. Quest’anno la scaletta del relatori comprendeva personalità del calibro di Alice Waters, Dominique Crenn, Helene Darroze, Kylie Kwong e Olivier Roellinger, che hanno raccontato del proprio impegno per cambiare le regole della ristorazione e del settore alimentare attraverso sostenibilità, uguaglianza e istruzione.

Una delle maggiori sostenitrici dell’importanza dell’educazione nella promozione di un sistema alimentare sano, sostenibile e alla portata di tutti è sicuramente Alice Waters. “Quando mangiamo, digeriamo anche il valore contenuto nel cibo di cui ci nutriamo. Noi siamo letteralmente ciò che mangiamo, “ ha dichiarato la chef californiana – ora attivista – la quale ha lanciato, nel 1995, il programma ‘Edible Schoolyard’ con l’intento di coinvolgere gli studenti nell’esperienza di produzione, raccolta, preparazione e condivisione del cibo come strumento per promuovere una maggiore consapevolezza del sistema alimentare.

Da allora, il programma ‘Edible Schoolyard’ è stato fonte di ispirazione per un gran numero di iniziative in giro per il mondo. Una di queste, un’azienda agricola che si chiama Geitmyra, si trova proprio nel cuore di Oslo. Qui, ragazzi dai 7 ai 16 anni imparano a fare scelte alimentari sane e sostenibili coltivando, raccogliendo e cucinando il cibo che mangiano. Durante il primo giorno dell’evento ai partecipanti è stata offerta la possibilità di visitare la tenuta, di parlare con lo staff e di incontrare alcuni dei ragazzi che hanno preso parte al progetto. La visita, oltre a produrre uno scambio di idee particolarmente produttivo, ha portato anche alla realizzazione di una dozzina di Lefse, tortillas di patate Norvegesi che i partecipanti hanno preparato con l’aiuto di tre giovani studenti del Geimyra.

Anche se in maniera differente, tutti i partecipanti al Parabere Forum di quest’anno hanno proposto una visione alternativa dell’industria alimentare, volta ad abbandonare tossicità e auto-promozione per celebrare una nuova forma di responsabilità sociale e ambientale. La direttrice di Food for Soul Cristina Reni, invitata a parlare all’evento, è intervenuta riguardo l’importanza dell’autoriflessione nello sviluppo di progetti comunitari: “Ogni Refettorio e Social Tables è un’esperienza di apprendimento. Noi – come Food for Soul – trasformiamo idee in azioni concrete, ma una volta messe in pratica è anche importante saperle valutare e capire come migliorarsi.” Il concetto alla base del modello di Refettorio può essere nato da un progetto di recupero delle eccedenze alimentari, ma si è poi evoluto in qualcosa di più complesso e, allo stesso tempo, più inclusivo e sostenibile. Il nostro più grande impatto è racchiuso nella ‘Qualità delle Idee’ che riusciamo a portare intorno allo stesso tavolo. Per noi questo significa valorizzare le idee e le competenze della comunità, così come quelle di chef, artisti e organizzazioni che ci possono aiutare a migliorare, sviluppare e creare nuove opportunità per la comunità locale nel suo complesso. “Si tratta di fare nodi, creare delle connessioni, prendere cose che prima erano separate e lontane e annodarle tra di loro,” ha concluso Cristina.