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Credits: Shehan Hanwellage
C’è una frase di Pablo Picasso che spiega perfettamente cos’è l’arte per noi di Food For Soul. E da quella frase vogliamo partire oggi, in occasione del World Art Day: “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti giorni”.
Cosa significa? Ve lo spieghiamo con un paio di esempi tratti dalla nostra quotidianità.
Il primo è Guan, un ospite del Refettorio Felix di Londra da ormai due anni. E’ arrivato – come tanti – spinto dalla necessità, da un bisogno primario. Poi si è avvicinato all’arte da semplice studente in uno dei laboratori artistici organizzati al St Cuthbert’s. Se gli chiedete qual è la sua opinione, vi risponderà così: “L’arte mi fa sentire più concentrato, me stesso, mi dà molta soddisfazione. L’arte è terapeutica e rilassante, soprattutto in un ambiente così bello”. Si è talmente appassionato da ricevere la nomination per la mostra Café Art 2019, organizzazione che lavora per reintegrare nelle comunità persone senzatetto. Arte, insomma, come riscatto sociale.
Guan non è l’unico ad aver sperimentato il potere terapeutico della bellezza, del bello. Un ospite del Refettorio Paris, che si firma Abelidrogo, ha trasformato i tovaglioli di carta della mensa della cripta della Madeleine nella sua tela. Ha iniziato quasi per caso, e non si è più fermato. Quand’è seduto alla grande tavola del Refettorio l’ispirazione arriva sempre: a volte bozzetti, a volte ritratti. Tra i suoi “clienti” c’è anche Pharrell Williams, per dire. E’ diventato talmente famoso da avere la lista d’attesa. Soprattutto, ha trovato uno scopo per alzare lo sguardo, per “scuotere la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”, come diceva Picasso.
Del resto, proprio il potere della bellezza è uno dei pilastri di Food for Soul. Perché – non ci stanchiamo di ripeterlo – prendersi cura di una persona non significa solo nutrire il suo stomaco, ma anche la sua mente. L’arte, in qualsiasi forma si manifesti, come ponte, promotrice di connessioni umane, elemento che facilita il dialogo, in grado di creare non solo nuove opportunità, ma anche di portare alla luce abilità che altrimenti avrebbero tardato a manifestarsi.
Ci hanno sostenuto in questo percorso tanti artisti, che hanno messo il loro ingegno a disposizione dei vari progetti: da Mimmo Paladino (Refettorio Ambrosiano e Social Tables Made in Cloister) a JR e Prune Nourry. Ogni progetto è pensato per offrire un ambiente accogliente, stimolante e creativo.
E’ un processo che parte dai grandi artisti ma coinvolge un po’ tutti, compresi i volontari. Tra quelli dei Social Tables Antoniano, ad esempio, si nasconde un vero e proprio artista, che ogni lunedì sera crea una realizzazione grafica del menù proposto dagli chef, contribuendo a rendere le sale dell’Antoniano un ambiente divertente e carico di energia positiva.
Non dimentichiamo gli chef che contribuiscono a rafforzare e solidificare questo processo creativo. E non parliamo solo dei piatti realizzati con le eccedenze alimentari, che pure potrebbero essere considerati vere e proprie opere d’arte. Parliamo degli schizzi realizzati nelle cucine dei Refettori dove per creare un piatto è necessario fare un disegno su carta. Dalla penna alla forchetta, quindi, in un processo creativo che dimostra come l’arte, da qualsiasi prospettiva la si analizzi, contribuisca a creare energia.
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